MAR
APR
2023
Ripensare lo spazio pubblico
Lo spazio pubblico è l’insieme dei vuoti che separano tra loro gli edifici: la sequenza articolata e imprevista di strade, piazze, slarghi, parchi, giardini, liberamente accessibile a tutti, su cui si fonda l’essenza stessa del fenomeno urbano e anche – riprendendo una delle definizioni di spazio pubblico del vocabolario Treccani – “lo spazio dotato di permanenza che produce in chi lo fruisce la doppia e profonda impressione di appartenere alla città e sulla cui esistenza si basa il concetto stesso di cittadinanza”. I vuoti, gli spazi tra gli edifici, assumono la funzione di elementi strutturanti gli interventi di riconfigurazione della città e del territorio, dalla piccola alla grande scala. Come infrastruttura di supporto, legante tra gli edifici, contribuiscono ad aumentare il valore delle singole architetture; accogliendo il verde, l’acqua e altri sistemi di mitigazione, possono influire sulla sostenibilità energetica e ambientale; come insieme di luoghi di incontro e di scambio determinano il senso di appartenenza e le relazioni sociali di una comunità. I saggi e gli articoli presentati nel numero riflettono su queste opportunità e sulle diverse azioni progettuali che possono essere intraprese per riqualificare le parti irrisolte nelle nostre città. Gli interventi selezionati appartengono ad almeno due categorie: una, che prevede il ridisegno di piazze e altri luoghi di passaggio o di incontro, per lo più situati nel tessuto consolidato di centri urbani piccoli e medi, i cui caratteri sono stati snaturati a causa della variazione nel tempo di tracciati, usi e abitudini, riguarda molti casi italiani; l’altra, che si misura con i tipici spazi residuali della metropoli contemporanea, appartiene invece a realtà estere.