RIPENSARE LE INFRASTRUTTURE: QUALE RUOLO NELLA COSTRUZIONE DEL TERRITORIO, DEL PAESAGGIO DELLE CITTÀ?
saggio introduttivo
Carmen Andriani
Cosa si intende oggi per infrastruttura? Come possiamo declinare questo termine, adattarlo alla realtà odierna, sempre più complessa e ogni volta diversa? Quale ruolo giocano nella costruzione del territorio, del paesaggio, delle città? Quale incidenza hanno sul grande tema delle opere pubbliche e delle strategie di sviluppo di uno Stato? Come si flettono alle nuove condizioni di fragilità del pianeta e alle mutazioni strutturali cui andiamo incontro? La nozione di infrastruttura riguarda il buon funzionamento di un territorio, ha a che fare con tutti i dispositivi materiali e immateriali che ne potenziano le energie, incanalandole in modo produttivo in una visione di sistema. Le infrastrutture creano reti, stabiliscono relazioni, sono le armature visibili e invisibili di un contesto più ampio. Il loro rapporto con il paesaggio antropico, con l’economia dei contesti e con le strategie di sviluppo sono stati argomenti di ricerca sin dagli anni Sessanta del secolo scorso, quando Vittorio Gregotti per primo spiegava che l’architettura non poteva rimanere estranea alla costruzione della forma di un territorio e che la nozione di ambiente antropogeografico ne estendeva il campo alla geografia, alla topografia del suolo e dei suoi usi, alle opere di ingegneria civile che lo conteneva e strutturava, alle interazioni fra l’uomo e l’ambiente. Questa chiave di lettura è stata premonitrice di un punto di vista che si è andato via via rinforzando nei decenni a seguire e che si è adattato alle successive interpretazioni sia dell’urbanistica che della politica.