Rigenerare: ambienti di vita e sviluppo sostenibile

saggio introduttivo

Massimo Pica Ciamarra

C’è sempre stata la necessità di adeguarsi al mutare delle esigenze, a nuove sensibilità, al sopravvenire di mutazioni culturali. Oggi lo sviluppo sostenibile contiene ma travalica la questione energetica, è anche mitigazione delle diseguaglianze. La trasformazione degli ambienti di vita incide direttamente su salute, sicurezza, socialità, economia e benessere di chi li abita o di chi magari non stabilmente li vive. Rigenerare è fra gli strumenti primari di una politica e della continua costruzione della civiltà. Fra le grandi e felici rigenerazioni urbane del passato ne va ricordata una di 2.500 anni fa. Alla guida di Atene dal 461 a.C., Pericle avviò un vigoroso progetto edilizio per la città. Nel 447 a.C. iniziò la costruzione del Partenone ultimato nel 432 a.C.: l’anno successivo, nel Discorso agli
Ateniesi, Pericle spiegò il senso di trent’anni anni del suo agire: “Qui ad Atene noi facciamo così”. Quella di Atene è una rigenerazione antica, emblematica del rapporto virtuoso fra forma della città, benessere e democrazia. La mutazione culturale dell’era di Pericle generò un salto, sia nello sviluppo della città, sia nell’organizzazione sociale: nelle trasformazioni degli ambienti di vita, causa ed effetti si confondono. A quel tempo l’idea stessa di sostenibilità ovviamente non esisteva. Oggi la condizione è diversa, viviamo in un mondo insostenibile e i temi ambientali non ne sono che un aspetto, rilevante, ma che si accompagna anche ad altri, gravi, come il crescere delle diseguaglianze.

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