In questo numero della rivista il tema delle infrastrutture per la mobilità è affrontato non solo per ribadire il ruolo cruciale che questi sistemi possono assumere nella definizione della forma delle città salvaguardandone equilibri sociali, economici e ambientali, ma soprattutto per creare una maggiore consapevolezza nell’affrontarne la pianificazione e i progetti futuri. D’altra parte, nel nostro paese, una parte consistente dei fondi del PNRR sembra sia destinata all’adeguamento delle infrastrutture per il trasporto su ferro, considerato strategico per raggiugere gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’agenda 2030 delle Nazioni Unite. Un’occasione da non perdere e da finalizzare alla realizzazione non di semplici reti funzionali e opere settoriali, ma da cogliere subito come opportunità per ripensare l’infrastruttura come struttura complessa, multitasking, che intesse relazioni dalle scale urbana e regionale a quelle nazionali e transnazionali. Grazie alle elevate potenzialità nella riqualificazione urbana, nella creazione di nuovi spazi pubblici e nella possibilità di rendere le città e i territori più accessibili e inclusivi, le infrastrutture di nuova generazione si pongono quindi al centro del progetto contemporaneo, riconquistando la dignità di manufatti architettonici, espressione di sintesi delle tre componenti vitruviane: firmitas, utilitas, venustas. Questo processo che vede l’infrastruttura di qualsiasi livello riconquistare un valore anche di carattere estetico legato alla qualità e al tipo di contesto in cui si inserisce, è ampiamente testimoniato dai progetti selezionati in questo numero.