MAG

GIU

2020

Infrastrutture e sviluppo urbano sostenibile

L’emergenza causata dalla pandemia globale tuttora in corso, nel costringerci a vivere chiusi nelle nostre case, trasformate in stazioni di fortuna di una rete di relazioni stabilite esclusivamente a distanza, ci ha fatto capire che la nostra vita senza quegli spostamenti quotidiani, a volte faticosi e di routine, sarebbe privata di tutta una serie di accadimenti, occasioni di scambio e di socialità, che nell’insieme costituiscono una parte fondamentale e irrinunciabile della nostra esperienza relazionale e di conoscenza dell’ambiente che ci circonda.
La mobilità di persone e merci continua quindi ad essere una delle principali scommesse per lo sviluppo delle società contemporanee, ma con una consapevolezza in più nell’affrontare la pianificazione e i progetti futuri. Le infrastrutture ad essa dedicate rappresentano, infatti, un prezioso strumento per ristabilire equilibri sociali e ambientali troppo spesso trascurati a causa del prevalere di interessi economici e politici, un’opportunità unica per migliorare le condizioni di vita, ridurre dispersione e degrado, garantire a tutti l’uso dell’intero territorio come città.
I diversi contributi e le opere presentati in questo numero riflettono e si interrogano su queste opportunità, presentano soluzioni concrete a partire da una visione comune che vede le infrastrutture della mobilità come elementi di un sistema complesso, non separabile dai tessuti e dai territori attraversati, dai quali dipende la qualità dello spazio urbano e la vita dei cittadini.
Molteplici i temi emergenti alla luce di questa visione, che pone al centro l’infrastruttura non tanto come dispositivo tecnico funzionale ma soprattutto come manufatto in grado di costruire la forma della città secondo una logica di interconnessione che coinvolge tutte le scale. L’infrastruttura non come opera settoriale ma come parte integrante di un sistema di reti e nodi dove ciascun elemento gioca un ruolo determinate per l’efficienza del sistema complessivo, con una valenza che va dalla scala urbana e regionale a quelle nazionali e transnazionali. Sono proprio le potenzialità nella riqualificazione urbana, nella creazione di nuovi spazi pubblici e nella possibilità di rendere le città e i territori più accessibili e inclusivi espresse dalle infrastrutture di trasporto a porre questi manufatti al centro del progetto contemporaneo. Ne sono prova i numerosi interventi in tutto il mondo, da Copenaghen a Utrecht a Casablanca, da Parigi a Genova e Milano, da San Francisco a Shanghai e Shenzhen.

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