IL RECUPERO E LA VALORIZZAZIONE DEI RIFIUTI DA COSTRUZIONE E DEMOLIZIONE: FRA NUOVE SFIDE E OPPORTUNITÀ
saggio introduttivo
Marco Dettori
L’economia circolare, il recupero dei rifiuti e la loro valorizzazione attraverso una gestione virtuosa sono da molti anni al centro del dibattito normativo, culturale e sociale. Concetti tanto fondamentali, quanto ormai imprescindibili, nella convinzione, condivisa da tutti, che un uso efficiente delle risorse rappresenti un’opportunità di crescita e sviluppo, una grande sfida economico-sociale, oltre che ambientale. I vecchi paradigmi “lineari” che hanno caratterizzato negli ultimi 150 anni il sistema industriale stanno sempre più cedendo il passo a nuovi modelli di economia, che puntano all’ottimizzazione nella gestione dei rifiuti, alla valorizzazione del ricorso alle materie prime seconde e all’allungamento del ciclo di vita dei prodotti.
In questo percorso, così sfidante e ambizioso, l’edilizia svolge un ruolo cruciale, per l’impatto che la stessa ha nell’uso delle risorse, nella produzione di rifiuti, ma anche e soprattutto nella capacità di dare ai materiali di scarto nuovi impieghi e utilizzi. Al settore delle costruzioni infatti è imputato circa il 50% delle estrazioni di materiali vergini e il 47% della produzione di rifiuti speciali. Il nostro Paese, in particolare, con oltre 50 milioni di tonnellate prodotte nell’anno 2020 (Rapporto ISPRA, 2022), si è posizionato al quarto posto in Europa per maggiore produzione di rifiuti da costruzione e demolizione, dopo Germania, Francia e Regno Unito. L’edilizia ha dimostrato anche ottime capacità in termini di riciclo, con circa il 78% di materiali recuperati, al di sopra del target fissato a livello europeo e pari al 70%.