MAG

GIU

2022

Architetture effimere

Interrogarsi sul ruolo dell’architettura e sulla necessità di adottare modalità di trasformazione meno violente e più rispettose dell’ambiente e delle persone appare, oggi, un dovere morale oltre che una necessità di fronte all’aggravarsi dell’emergenza energetica e ambientale e alla scarsezza dei mezzi economici in molte aree del mondo. Per questa ragione abbiamo chiesto ai due noti esponenti dell’architettura radicale, Gianni Pettena e James Wines, di intraprendere un dialogo per raccontare la loro storia e presentare il loro pensiero alla luce delle più recenti necessità del nostro tempo soffermandosi su concetti quali l’interdisciplinarietà e le relazioni con l’arte, il ruolo comunicativo e la dimensione ecologica dell’architettura. In questo contesto di riflessioni il numero propone una selezione di opere effimere, in opposizione alle più tradizionali architetture statiche, al fine di indagare pratiche alternative di utilizzo dello spazio pubblico come possibili risposte ad alcune esigenze della contemporaneità. Dalle strategie concettuali di riappropriazione della città attraverso il corpo al “Meraviglioso urbano” dell’Estate romana, ci si sofferma sui temi della transitorietà e reversibilità, dell’azione minimale che privilegiano l’incontro tra lo spazio fisico della città e le esperienze collettive, intervenendo sui codici comunicativi della realtà urbana e invitando ad alcune importanti riflessioni sui nostri stili di vita e sulle condizioni generali del pianeta.

In questo numero

Abbonati alla rivista

Desidero abbonarmi all’edizione cartacea

Sei già abbonato?

Accedi per sfogliare la rivista online