ARCHITETTURA E COSTRUZIONE. PERCORSI DELL’INNOVAZIONE E DELLA SOSTENIBILITÀ
saggio introduttivo
Raffaella Lione, Fabio Minutoli
Greco, Romano, Tardoantico, Romanico, Gotico, Rinascimento, Barocco, Rococò, Neoclassico, Secessione, Art Nouveau, Liberty, Déco, Moderno, Razionalista, Organico, Decostruttivista, High-tech, Postmoderno; ossatura muraria, scheletro portante, legno, terra, pietra, laterizio, acciaio, calcestruzzo armato, vetro, alluminio… A guardarsi indietro si nota che i termini efficaci per connotare epoche, stili, movimenti, tendenze, correnti architettoniche, tecniche costruttive, materiali non sono poi così tanti e che è possibile individuare una corrispondenza quasi biunivoca tra epoca, localizzazione, contesto tecnico, artistico, scientifico e aggettivi o sostantivi capaci di descrivere compiutamente un momento spazio-temporale.
Persino le tipologie edilizie hanno beneficiato, almeno fino a una certa epoca, di un vocabolario facile, limitato e condiviso che sembrava poter racchiudere tutto in una griglia di grande semplicità descrittiva. Ma se tentiamo di rappresentare in modo sintetico l’attualità, sono invece moltissime, forse troppe, le parole che dobbiamo usare per descriverla.
Gli aggettivi, i sostantivi e le espressioni più ricorrenti sono tecnologico, evoluto, avanzato, resiliente, recuperabile, le 3R rapidissimamente passate a 4, a 5 e ancora non si sono fermate, ecologico, inclusivo, accessibile, biomimetico, qualità dell’aria indoor, energie rinnovabili e risparmio energetico, carbon footprint, carbon free, basso impatto ambientale, LCA, C2C, materie prime seconde, social housing, co-housing, co-working, CAD, BIM, GIS, ecc., ma nessuno di questi è in grado di esprimere, da solo e compiutamente, la complessità, le aspettative, gli obiettivi e la contraddittorietà del contemporaneo.