Problemi sociali, inquinamento, cambiamenti climatici, riduzione delle risorse economiche pubbliche, competitività al livello internazionale sono alcune delle complesse sfide che le città odierne congestionate e mete di flussi in costante aumento di persone, si trovano a dover sostenere. Lo spazio pubblico, inteso come lo spazio aperto, a responsabilità collettiva, accessibile a tutti in qualsiasi momento, nelle molteplici e variegate forme in cui si declina costituisce uno degli elementi fondamentali della struttura fisica e simbolica della città. Come sistema di vuoti tra gli elementi costruiti rappresenta il bene comune, l’insieme di luoghi rappresentativi della collettività, l’intelaiatura portante su cui costruire le relazioni fisiche e sociali che sono alla base di una comunità urbana. Nei paesaggi urbani odierni sempre più estesi e multifunzionali, soggetti a continui processi di densificazione e riconversione, lo spazio pubblico torna ad avere, come nella città storica, un ruolo decisivo nel definire il livello della qualità della vita, considerata fattore cruciale dello sviluppo economico e degli equilibri sociali e ambientali delle società odierne. Nei contesti europei, in particolare, dove i processi di sostituzione e rigenerazione urbana costituiscono l’attività prevalente, il progetto degli spazi pubblici diventa fondamentale per assicurare il buon esito degli interventi e inquadrarli entro una visione complessiva e non parziale di modificazione della città. Attraverso la testimonianza di una serie di esperienze condotte in diversi realtà urbane come Francia, Portogallo, Olanda, Italia, questo numero intende ribadire l’importanza e il ruolo che lo spazio pubblico riveste nelle operazioni di sviluppo e riqualificazione delle città al fine di promuovere la qualità architettonica e favorire un clima di benessere e convivenza civile. Emblematica a tale proposito l’esperienza di Lisbona, città nella quale in poco più di un decennio è stata definita e messa in atto una strategia di trasformazione che ha individuato nel sistema degli spazi pubblici a diverse scale l’elemento di innesco di processi virtuosi di rigenerazione, riuscendo anche ad attivare un considerevole circuito di investimenti privati. Un processo analogo di rigenerazione urbana ha riguardato l’area metropolitana di Bordeaux e i comuni di Montpellier e Périgueux, dove le strategie e gli approcci promossi dalle amministrazioni si sono concentrati sugli spazi pubblici a partire dalla promozione di processi partecipativi con l’obiettivo di riqualificarli non solo come infrastrutture funzionali ma puntando sulla loro qualità di luoghi pluriuso e multiscalari. Infine, il tema dello spazio pubblico e della sua qualità, visto in stretta relazione con l’aumento della densità urbana e i cambiamenti climatici, è al centro delle strategie di rinnovamento urbano attualmente in corso a Rotterdam.
SPAZIO PUBBLICO COME MOTORE DI TRASFORMAZIONE URBANA E SOCIALE – Pag. 6
Jean-Pierre Charbonneau
SPAZIO PUBBLICO E MODI DI VIVERE LA CITTÀ – Pag. 12
Manuel Salgado
SPAZIO PUBBLICO TRA DENSIFICAZIONE E RESPONSABILITÀ AMBIENTALE: IL CASO DI ROTTERDAM – Pag. 54
Fabrizia Berlingieri, Manuela Triggianese
LO SPAZIO PUBBLICO COME INTELAIATURA DEI NUOVI INTERVENTI DI SVILUPPO URBANO. L’ESEMPIO DEL LEIDSCHE RIJN CENTRUM A UTRECHT – Pag. 74
Leila Bochicchio
IL CAMPO E LA STRADA. PROGETTI RIGENERATIVI PER NUOVE RITUALITÀ COLLETTIVE – Pag. 82
Orazio Carpenzano
Il nuovo Terminal Crociere di Lisbona si colloca sul tratto di molo compreso tra le mura dell’ex bacino di Jardim do Tobaco, nei pressi della stazione ferroviaria di Santa Apolónia. La sua realizzazione ha dato l’avvio a un processo più ampio di riqualificazione della zona portuale e ha contribuito all’operazione di ricucitura urbana dell’area con lo storico quartiere di Alfama. I temi alla base della sua progettazione sono stati: la riorganizzazione dell’area, cosa che ha comportato l’ampliamento delle banchine esistenti, la realizzazione di un nuovo pontile e la riorganizzazione delle zone legate alle attività portuali e turistiche; garantire la continuità dello spazio urbano, le relazioni con la città esistente e il rafforzamento dell’identità locale mediante la creazione di nuovi spazi permeabili e il potenziamento del sistema infrastrutturale e degli scambi intermodali. Il Terminal è organizzato su più livelli. Il livello del molo si caratterizza come un ampio spazio aperto in stretta continuità con il piano stradale e il fiume.
La nuova sede istituzionale della EDP – Energias De Portugal – si colloca lungo l’Avenida 24 de Julho in un vuoto urbano di circa seimila metri quadri tra le colline e l’argine del fiume Tago, area precedentemente occupata da una centrale elettrica. Il progetto mira a integrarsi completamente con l’area circostante, oggetto di una complessa e ambiziosa ristrutturazione urbana che intende restituire alla città il rapporto con l’ acqua. Due lame di sette piani di quasi trentasette metri di altezza si ergono perpendicolarmente al fiume e alla collina in modo da preservare il sistema di vedute e la permeabilità tra città e fiume; due rampe collegano i volumi verticali configurando un piano basamentale cavo, vera e propria piazza coperta alla quale si accede passando sotto i piani inclinati di collegamento. L’attacco a terra si presenta come uno spazio fluido che si fonde con la strada e il tessuto urbano permettendo un attraversamento pedonale secondo l’asse nord-ovest / sud-est. Spazio pubblico e privato si fondono in un’agorà coperta e ombreggiata da un ideale “pergolato”, elemento caro alla tradizione architettonica mediterranea.
L’edificio si colloca nel quartiere monumentale di Belém, al di là della ferrovia e della zona portuale, in un’area dove nel corso del Novecento si sono addensate la maggior parte delle attività portuali e che risulta fortemente connotata dal sistema delle reti infrastrutturali e da un frammentato tessuto storico di piccole case colorate. Nel maggio del 2015, su progetto del vincitore del Premio Pritzker brasiliano Paulo Mendes da Rocha, viene inaugurato il Museu Nacional dos Coches. Esso nasce come ampliamento dello storico Museu dos Coches e ha come obiettivo quello di custodire la parte più prestigiosa della collezione di carrozze e cocchi reali risalenti al diciassettesimo e diciottesimo secolo. Il museo è una sorta di infrastruttura urbana che offre nuovo spazio pubblico alla città, sollevando da terra la struttura principale dello spazio espositivo, e che realizza un nuovo attraversamento ciclo-pedonale per riconnettere la città storica al porto.
Il complesso si trova nel paesaggio fluviale di Pedrouços, nello storico quartiere di Belèm, in un’area di quasi duecentomila metri quadrati dove il fiume Tago si unisce all’Oceano Atlantico. L’architettura si radica profondamente nel luogo in cui sorge e coniuga estetica e funzionalità, garantendo a pazienti, ricercatori, accademici e professionisti della salute un luogo orientato all’eccellenza e all’efficienza; un’architettura contemporanea massiccia e materica, dove la qualità e la bellezza siano parte integrante della ricerca e della terapia stessa. L’edificio principale di tre si sviluppa intorno a un sistema di spazi aperti su più livelli, indipendenti dallo spazio pubblico esterno ma interconnessi per promuovere la convivenza senza compromettere la privacy. Un giardino zen assicura benessere e serenità all’aria aperta ai trecento degenti del centro medico mentre fulcro dell’intero volume è un vasto giardino tropicale attorno al quale si distribuiscono tutte le funzioni insediate.
La nuova Stazione centrale di Rotterdam è uno degli urban hubs più importanti d’Olanda. Due sono le sfide che deve affrontare: permettere uno sviluppo sostenibile della città, liberandola dai pesanti flussi di traffico, e cercare di ricucire il diverso tessuto urbano che si trova a nord e a sud di essa. L’edificio presenta struttura e dimensioni appropriate rispetto al paesaggio urbano circostante ed è allo stesso tempo in equilibrio con le altezze che caratterizzano la metropoli contemporanea riflettendone la scala umana. L’arrivo del treno ad alta velocità ha comportato la necessità di adeguare l’ex stazione e il suo intorno a un nuovo numero di viaggiatori. Il progetto del Team CS per l’hub intermodale conserva le idee di integrazione urbana creando un duplice accesso alla stazione ed enfatizzando la differenza di carattere urbano tra Provenierswijk a nord, tipico quartiere olandese del XIX secolo, e il centro città a sud, realtà metropolitana e internazionale.
Attuale sede della gioielleria Schaap en Citroen e del negozio di moda COS, il volume si colloca nel cuore dell’area commerciale più popolare della città, in particolare nel punto strategico tra la Stazione Centrale di Rotterdam e il Municipio. Dreamhouse, un blocco ad angolo elevato su tre piani, fa parte di una serie di edifici caratteristici del Lijnbaan eretti con lo scopo di ridare vitalità urbana all’area e che si inseriscono nella sequenza di negozi e blocchi residenziali più alti rispetto agli altri punti vendita conferendo un nuovo dinamismo alla promenade. Rispettoso della struttura originale, il restauro da parte di KAAN Architecten ha saputo equilibrare le intenzioni iniziali di Van den Broek en Bakema con operazioni mirate a un rinnovamento non troppo invasivo: l’apertura delle facciate chiuse e delle vetrine non solo aggiunge qualità architettonica e benessere all’edificio stesso, ma assume simbolicamente il compito di ridare un nuovo slancio vitale urbano a un distretto che oramai è in fase di stallo.
Il parco raggiunge una estensione di 95 mila metri quadrati, il terzo per estensione della città di Milano ed è il primo parco pubblico a gestione privata. Contiene oltre 450 alberi e migliaia di piante appartenenti ad oltre cento differenti specie. Il parco si connota per l’assenza di recinzione diventando uno spazio aperto ad uso collettivo a servizio della città. I temi che si individuano nell’opera si sintetizzano in una rete lineare di percorsi principali in calcestruzzo spazzolato che si intersecano tra di loro e strutturano le diverse parti dell’area del parco, permettendo un alto grado di permeabilità non solo di accesso lungo i suoi bordi, ma anche al suo interno. Aree pavimentate, campi fioriti e spazi semplicemente liberi disegnano la superficie dell’intero Parco. La topografia del suolo che si genera si interseca con il piano virtuale definito dalle vegetazioni presenti nel Parco, mentre i piani inclinati del suolo garantiscono le connessioni lungo i diversi bordi posti a diverse quote urbane con dislivelli tra loro che raggiungono anche i 6 metri.
Il progetto complessivo copre una lunghezza di circa 2 chilometri di fronte lago. Ad oggi è stata realizzata la parte prospiciente il centro abitato, per 500 metri di costa, su una superficie di oltre 13mila metri quadrati. Un intervento di questa natura, pubblica e collettiva, a ridosso del centro abitato, si propone evidentemente di innescare un processo virtuoso di riqualificazione di più ampio impatto. La ritrovata continuità del lungolago di Malgrate non è sinonimo di uniformità, anzi è il frutto di una complessità di materiali e di finiture ottenute con la giustapposizione e la costruzione di suoli alternati e complementari. Superfici a prato, superfici d’acqua, superfici pavimentate costruiscono sequenze cangianti di terrazzamenti che mitigano il passaggio tra il livello della strada e quello del pelo dell’acqua. È proprio la serie di piani digradanti a realizzare quella sensazione di ritrovato rapporto tra terra e acqua in una reciproca positiva contaminazione.
Nel 2015 gli architetti olandesi Carve e Omgeving vincono il concorso internazionale per la progettazione di un parco giochi a Beringen, al di sopra di uno dei monumentali cumuli minerari che contraddistinguono la città. Il progetto ricade nell’ambito del masterplan be-MINE, piano per la riqualificazione turistico-ricreativa delle miniere di carbone di Beringen, il più grande sito archeologico industriale delle Fiandre. A partire dal 2009 i vecchi impianti produttivi vengono convertiti in spazi museali, impianti sportivi, strutture turistico-ricettive, uffici e residenze. Il progetto degli architetti olandesi affronta il tema del percorso e del gioco come narrazione e prevede la giustapposizione di tre elementi: una foresta artificiale, un avventuroso playground e una piazza, tenuti insieme da una scala che fornisce l’accesso a tutti i livelli e che di notte scandisce le diverse quote della montagna, attraverso il suo sistema di illuminazione.
La città di Lione, seconda città di Francia, è uno dei più grandi cantieri di rigenerazione urbana. All’interno di questa cornice vi è la realizzazione del parco Blandan che riusa gli spazi di una vecchia caserma. L’intervento, completato nel 2019, ha previsto una vasta rinaturalizzazione dell’area all’interno della quale si realizzano spazi che favoriscono l’aggregazione sociale attraverso lo sport, il gioco e il relax. Superfici vegetate si mescolano alle tracce storiche e ad attrezzature quali passerelle, campi da gioco e skate park all’interno di quello che è divenuto un vero e proprio polmone verde nella città. Le aree piantumate che popolano il parco sono pensate come giardini tematici e ospitano diverse specie arboree e arbustive. All’estremità orientale una piccola “foresta urbana” occupa uno dei vecchi bastioni della fortezza. Qui la flora cresce rigogliosa a sostegno della biodiversità e una nuova passerella si adagia sui dolci declivi, attraversando le chiome degli alberi.
ARGOMENTI
– Gio Ponti archi-designer al MAD di Parigi – Pag. 114
– Qualità dell’impresa, qualità del progetto. Il premio Architettura Toscana 2019 – Pag. 118
– “Macroscuola: la Scuola che vorrei”. Il progetto della scuola del futuro promosso da ANCE Giovani – Pag. 121
NOTIZIE – Pag. 122
LIBRI – Pag. 128
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