La circolazione e lo scambio delle informazioni che caratterizzano la contemporaneità e che sembrano materializzare l’idea del villaggio globale, con la consapevolezza di essere tutti parte di un’unica grande comunità, producono una domanda di mobilità sempre più elevata e condivisa a livello planetario. In questo scenario, gli “organismi stazione” costituiscono un prolifico terreno per la sperimentazione di caratteri e figure espressione delle composite identità del mondo globalizzato. I testi e gli esempi raccolti in questo numero della rivista si propongono come riflessione sul tema di questi organismi, siano essi aeroportuali o ferroviari, intesi come luoghi del passaggio da una condizione locale a una globale, dal sistema a rete delle linee e delle rotte a quello diffuso dei tessuti urbani. Grandi vuoti spaziali, che si pongono all’interno dei paesaggi antropizzati come condensatori di energie e polarizzatori d’interessi economici, gli organismi stazione esplicitano anche il concetto di nodo, assumendo il ruolo di luoghi dell’interconnessione e della messa a sistema di dinamiche e tensioni complesse. Il grado di complessità generato dalla quantità di cose e persone che confluiscono negli organismi stazione si confronta sempre con l’esigenza di dover garantire agli utenti la chiarezza dell’impianto spaziale. Una delle caratteristiche comuni ai più recenti esempi di queste architetture continua, infatti, a essere quello del grande invaso, dominato generalmente dal segno unificante della copertura, che rende possibile la ricca articolazione dei volumi di servizio. A livello di connotazione formale, svolge un ruolo fondamentale per la definizione dell’oggetto architettonico anche il tema dei fronti: quello di servizio e quello di accesso alla città per le stazioni, a cui, oggi, si aggiunge quello aereo delle grandi infrastrutture aeroportuali. Infine, è da considerare l’aspetto della sostenibilità che caratterizza molti degli esiti più interessanti sia per le ricadute in termini di gestione del bene, sia per ciò che riguarda la definizione della forma. La stazione di Roma Tiburtina, vincitrice del premio Eurosolar Italia 2002 e l’aeroporto di Indianapolis, vincitore del LEED, sono due validi esempi del nuovo approccio al progetto degli organismi stazione.
SOMMARIO
L’ARCHITETTURA DEI NODI DELLA MOBILITÀ – Pag. 4
Andrea Grimaldi
Fentress Architects – AEROPORTO INTERNAZIONALE DI INCHEON, SEOUL, COREA DEL SUD – Pag. 26
Il concorso internazionale per la progettazione del nuovo aeroporto di Incheon, indetto nel 1992, venne vinto dal gruppo americano di architetti guidato da Curtis Fentress, la cui proposta progettuale prevedeva la costruzione di un’architettura che, attraverso materiali e tecniche costruttive contemporanee, reinterpretasse le forme della tipica pagoda coreana. Si è cercato così di integrare il complesso della nuova infrastruttura con i caratteri del contesto fisico e culturale del luogo. Il primo nucleo del nuovo aeroporto, inaugurato nel 2001, sorge su un lembo di terra artificiale realizzato tra due isole del Mar Giallo, dista circa settanta chilometri da Seul ed è collegato alla terraferma per mezzo di un ponte stradale. Due corpi di fabbrica, disposti parallelamente tra loro realizzano l’edificio del Terminal passeggeri principale. Altri due edifici, simmetrici rispetto all’asse degli ingressi, implementano il sistema delle piattaforme di imbarco.
Murphy/Jahn – AEROPORTO INTERNAZIONALE DI BANGKOK, TAILANDIA – Pag. 34
Lo studio di progettazione Murphy e Jahn, esperto nella progettazione di terminal e vincitore di un concorso a inviti bandito nel 1994, ha unito le proprie competenze a quelle di Werner Sobek per le strutture e della Transsolar Klimaengineering per quanto riguarda il controllo della climatizzazione. Le particolari condizioni climatiche dell’area hanno reso necessaria una particolare accuratezza nella progettazione dell’involucro architettonico al fine di contenere il dispendio energetico e assicurare il comfort termoigrometrico e acustico. Il complesso dell’aeroporto si articola in due parti principali: un grande volume a pianta rettangolare contenente i check-in e altri servizi, e le lunghe “gallerie” occupate quasi esclusivamente dai gate. La copertura reticolare di notevole impatto visivo può essere immaginata come una serie di strutture a ombrello, poste su due file e connesse da una grande trave reticolare con profilo inferiore curvo.
Grimshaw Architects / Arcadis Architecten – STAZIONE FERROVIARIA DI AMSTERDAM, PAESI BASSI – Pag. 44
Progettata dallo studio di architettura di Nicholas Grimshaw, in associazione con il gruppo Arcadis Architecten, la stazione serve il quadrante sud-est della città lungo la linea che collega Amsterdam con Utrecht. Prima del nuovo intervento la vecchia stazione era una semplice fermata posta lungo il rilevato dei binari, a cavallo tra due zone, una ad ovest destinata ad attività commerciali e una a est preminentemente residenziale, caratterizzata dalla presenza di un’alta percentuale di alloggi sociali occupati in gran parte da immigrati. La decisione di creare una linea per l’alta velocità sulla direttrice Amsterdam-Utrecht diede lo spunto per avviare un processo di trasformazione dell’intero comparto che ha portato alla creazione della nuova stazione, pensata come nodo d’interscambio tra la rete dei trasporti ferroviari nazionali, la linea metropolitana della città e la rete dei bus e dei taxi urbani.
Hellmuth, Obata + Kassabaum (Hok) – AEROPORTO INTERNAZIONALE DI INDIANAPOLIS – USA – Pag. 52
L’aeroporto è stato Inaugurato nell’estate del 2008, più che un ampliamento è un’espansione della struttura preesistente, un intervento del tutto nuovo ed esemplare, capace di soddisfare tutte le contemporanee esigenze. Oltre a essere la prima struttura realizzata negli Stati Uniti sulla base delle nuove misure di sicurezza emanate dopo il settembre 2001, la sua formatività architettonica si rivela estremamente pragmatica, essendo nata unicamente per rispondere alle esigenze degli spazi in questione, ai nuovi principi di sostenibilità ambientale e inseguendo un comfort volto a fornire al viaggiatore un ambiente più umano e accogliente.
Il grande corpo centrale ospita tutte le funzioni che accompagnano i viaggiatori organizzandoli attorno alla “civic plaza”. Vero cuore pulsante della struttura di accoglienza, questa è sormontata da un grande solaio vetrato circolare che si innalza 75 m dalla quota terra.
Abdr Architetti Associati – NUOVA STAZIONE ALTA VELOCITÀ DI ROMA TIBURTINA, ITALIA – Pag. 60
Dopo un lungo e complesso iter, non ancora pienamente completato, è stato aperto al pubblico lo spazio più rappresentativo di tutto l’intervento, la grande galleria-ponte, sospesa sopra il fascio dei binari a creare quella continuità urbana tra i quartieri Nomentano e Pietralata che attua una delle condizioni basilari per lo sviluppo futuro dell’area dello SDO di Roma. Quella della Stazione Tiburtina è un’architettura romana nel senso più alto del termine. I temi della struttura che genera la forma (di nerviana memoria), dello spazio come espressione fisica della densità luminosa, e della percezione temporale del fenomeno architettonico, come sequenza articolata di spazi a diverso gradiente geometrico-dimensionale, concetti tutti appartenenti alla millenaria cultura del progetto di questa città, si ritrovano assieme nella ricca spazialità di questo nuovo e importante edificio pubblico.
Foster+Partners – AEROPORTO INTERNAZIONALE DI PECHINO, TERMINAL T3, CINA – Pag. 72
Il terminal T3 dell’aeroporto internazionale di Pechino è il più grande e avanzato terminal attualmente in funzione al mondo, sia per quanto riguarda gli aspetti tecnologici sia per quanto attiene le procedure di gestione e fruizione degli spazi da parte degli utenti. In termini strutturali la grande qualità di questa costruzione risiede nella sua chiarezza concettuale che si esplicita poi in una chiarezza di forme e funzioni. L’edificio è sostanzialmente generato da un sistema strutturale in metallo che definisce lo scheletro formale dell’intero organismo. È costituito da una teoria di puntoni e pilastri reticolari che sostengono la copertura, composta da una struttura a reticolo spaziale di altezza variabile e dall’andamento sinuoso e aerodinamico. La superficie esterna di questa è disegnata da una teoria di lucernari che, come squame di un dragone, si alzano a cercare la luce acquistando una coloritura dorata che rafforza l’immagine unitaria dell’insieme e richiama i tetti della Città Proibita.
Tfp Farrell Ltd – STAZIONE SUD DI PECHINO, CINA – Pag. 80
Realizzata nel quartiere di Fengtai su un’area di 31 ettari tra il secondo e terzo ring a sud del centro di Pechino, la South Station è stata costruita in sostituzione della vecchia, da cui dista poco meno di cinquecento metri, in soli tre anni, appena in tempo per le Olimpiadi. I numeri alla base del progetto rendono bene le criticità con le quali si sono dovuti confrontare in fase di definizione del layout i progettisti: 105 milioni di passeggeri entro il 2030, punte di affollamento con oltre 33.000 passaggi l’ora e medie di afflusso con più di 286.000 persone al giorno. L’intenzione della Municipalità di Pechino era poi quella di creare un vero e proprio hub della mobilità in grado di mettere a sistema le diverse reti ferroviarie del paese con l’eterogeneo sistema dei trasporti urbani e extraurbani, da quelli privati a quelli pubblici, su gomma e su rotaia.
Rafael Viñoly Architects – AEROPORTO INTERNAZIONALE CARRASCO, MONTEVIDEO, URUGUAY – Pag. 90
Inaugurato nel dicembre del 2009, l’Aeropuerto Internacional de Carrasco General Cesareo Berisso, nuovo terminal aeroportuale della città di Montevideo, sorge a circa 15 chilometri dal centro della capitale e rappresenta un ampliamento strategico del precedente Aeroporto Carrasco, inaugurato nel 1947 e attualmente utilizzato come terminal cargo. Non solo l’edificio stringe una forte relazione con il contesto, richiamando con la grande copertura continua a tripla curvatura il disegno delle dune della vicina regione costiera di Rocha, ma nel suo impianto distributivo si adegua all’attitudine all’ospitalità e alla socialità tipica della popolazione uruguaiana. Il nuovo terminal è quindi globale per competitività e funzionalità, ma assolutamente locale e a scala umana per quel che riguarda la sua offerta di spazi al pubblico. Sotto la grande copertura curva, la superficie coperta è infatti in gran parte occupata dalle due hall di ingresso, al piano terra per i viaggiatori in arrivo, al primo piano per i viaggiatori in partenza.
ARGOMENTI
– Out of Obscurity. Mostra nello Spazio Eventi ANCE a Roma – Pag. 98
– Casa a ballatoio a Lecce: un progetto sperimentale ad alte prestazioni energetiche – Pag. 100
– Common Ground. La Biennale di Venezia – XIII Mostra internazionale di Architettura – Pag. 103
– Archives Centre a Bure: l’involucro che metabolizza il paesaggio – Pag. 104
– La scalinata della basilica di Bonaria a Cagliari: progetto e costruzione – Pag. 108
– Urban Green Line: un’infrastruttura ecologica tra passato e futuro – Pag. 112
– “Underground”: Dominique Perrault al MAXXI – Pag. 116
NOTIZIE – Pag. 118
LIBRI – Pag. 123