Rigenerare i tessuti urbani per migliorare la qualità della vita

saggio introduttivo

Alessandra Montenero

La fortissima trasformazione tecnologica con l’utilizzazione di innovativi procedimenti digitalizzati e da ultimo dell’intelligenza artificiale e le evidenti crisi ambientali e geomorfologiche, con le conseguenti profonde modifiche alla vita sociale e al territorio, impongono sia una modifica dei presupposti e delle motivazioni che per decenni sono stati alla base degli strumenti urbanistici e sia che alla loro elaborazione contribuiscano una molteplicità di attori, compresi i cittadini, nella consapevolezza che solo valide e condivise trasformazioni urbanistiche ed edilizie limitino la disaggregazione sociale all’interno delle città, migliorando direttamente la qualità della vita. I piani regolatori generali, con previste abnormi crescite dei residenti nelle grandi città, poco rispettosi delle caratteristiche dei territori interessati e con scarse attuazioni delle infrastrutture e dei servizi, hanno generato inutili attese e degrado e spesso le pubbliche amministrazioni non sono state garanti degli interessi della collettività poiché è anche mancata una cultura diffusa sull’importanza sia della pianificazione urbanistica sia dell’azione di vigilanza per impedire il diffuso abusivismo edilizio e la conseguente approvazione dei relativi condoni legislativi.

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