23 March 2025

Il concorso per l’area dell’ex Fiera di Roma

dalla rubrica ARGOMENTI

Il concorso per la rigenerazione dell’ex Fiera di Roma, bandito a febbraio e i cui esiti sono stati presentati lo scorso 6 settembre 2024, è il primo passo verso la radicale trasformazione dell’area, da anni in disuso, come previsto dalla strategia alla base dell’accordo tra Roma Capitale e il fondo Orchidea srl, da realizzarsi attraverso la demolizione degli immobili esistenti e l’insediamento di nuove funzioni. Tra queste la prevalente, in base alle previsioni di piano e dunque alle richieste del bando, sarà quella residenziale, con l’80% per cento delle superfici realizzabili destinate a uso abitativo (circa 44.000 mq di cui 7.000 per housing sociale) e il restante 20% a servizi direzionali e commerciali. La prospettiva è di avviare i cantieri entro il 2026, realizzando il progetto del gruppo Acpv Architects, Arup, Asset e P’Arcnouveau che si è aggiudicato la vittoria al concorso. Le altre proposte finaliste sono state presentate da Nemesi Architects con Claudio Rosi, Daniel Modigliani e Leaf; Andrea D’Antrassi; Giorgio Maria Tamburini e Mario Cucinella.
IL PROGETTO VINCITORE, “LA CITTÀ DELLA GIOIA” di Acpv Architects (Antonio Citterio e Patricia Viel) con Arup, Asset, P’Arcnouveau guiderà la riqualificazione dell’Ex Fiera di Roma attraverso una pianificazione innovativa e flessibile i cui benefici si estendono su tutto il quartiere. Il masterplan, infatti, ricuce il tessuto urbano e apre il lotto alla città, cercando di costituire una nuova centralità strategica. Il disegno dà vita a un modello insediativo nuovo, inclusivo, pedonale, attrattivo e proattivo, capace di raccordare le differenti realtà cittadine attraverso una progettazione in grado di declinare la dimensione territoriale di via C. Colombo con quella, più intima, del tessuto circostante. La progettazione scalare del masterplan collega armoniosamente le varie parti del quartiere, rendendo fluido il passaggio tra gli spazi pubblici e privati. Le residenze, i playground, le aree attrezzate e le piazze diventano luoghi di incontro. L’approccio usato integra la natura nel design degli spazi, arricchendoli con attività educative incentrate sulla biodiversità e potenziando la resilienza climatica dell’intera area. L’operazione mira a liberare suolo, massimizzando la permeabilità e il verde e costruendo una sequenza di scenari urbani differenti attraverso un sistema continuo di spazi pubblici sul lotto intero. Con una forte compenetrazione tra tutte le aree verdi, viene realizzato un ampio parco urbano unitario, pubblico e inclusivo: un corridoio ecologico che, partendo da via Cristoforo Colombo si estende fino via dell’Arcadia e viale Tor Marancia, trasformando l’area da causa di degrado a fonte di rigenerazione urbana e ambientale.

Immagini del progetto vincitore “La Città della Gioia” di Acpv Architects (Antonio Citterio e Patricia Viel) con Arup, Asset, P’Arcnouveau

IL PROGETTO, “DIAGONALI URBANE” di Nemesi Architects con Leaf, Open Impact, Daniel Modigliani e Claudio Rosi, Stefano Giovenali valorizza e integra architettura e paesaggio, dimensione pubblica e privata, dal cui dialogo e confronto è generato il disegno complessivo proposto: un nuovo quartiere fatto di relazioni, dove un tessuto urbano contemporaneo dialoga con il paesaggio e la città esistente, costruendo nuovi sistemi di relazione. Il masterplan è organizzato in 5 comparti funzionali, affacciati su un grande parco che separa il nuovo costruito dalla via Cristoforo Colombo ed è l’elemento generatore del progetto, attorno a cui sono organizzate le funzioni pubbliche e private. Il progetto disegna delle “diagonali urbane”: l’assetto complessivo è impostato infatti su una geometria che si basa sull’intersezione di due diagonali e che costruisce il sistema delle relazioni tra i luoghi privati e pubblici, dando forma a una tessitura urbana ricca e articolata, proprio come è il tessuto di Roma. La forma rettangolare del lotto viene quindi scomposta in settori che ospitano i sistemi principali individuati dal programma funzionale. A loro volta in questi settori sono organizzati sotto-sistemi funzionali e lo spazio pubblico e del paesaggio. Su direttrici diagonali sono inoltre impostati i principali percorsi pedonali e il disegno del verde privato e pubblico, come anche le visuali prospettiche, che mettono in connessione servizi e residenze.

Il progetto finalista “Diagonali urbane” di Nemesi Architects con Leaf, Open Impact, Daniel Modigliani e Claudio Rosi, Stefano Giovenali

Questo articolo è pubblicato in l’industria delle costruzioni 496 -Città in Scena – dic/mag 2024

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