Più che un premio, una profezia
60 anni di premi alle costruzioni innovative
Francesca Limana
A cosa serve un premio oltre che a far rimbalzare l’ego del premiato su diverse pareti come una pallina in un campo di padel? Provate a fare un breve sondaggio, anche trasversale, perché i premi stessi sono trasversali. Ci sono premi per tutti i gusti e per tutti i settori. Tra i più originali sicuramente il Premio IG NOBEL, sponsorizzato dalla rivista scientifica umoristica statunitense Annals of Improbable Research (AIR), che dal 1991 viene assegnato a dieci fra fisici, letterati, archeologi, ingegneri, scienziati di ogni foggia, autori di ricerche tra le più bizzarre, e vi assicuro spesso esilaranti, ma con fondatissime evidenze scientifiche. Dal 1991 ad oggi i premiati sono molti e ovviamente anche l’Italia si è distinta per originalità (sapevate che mangiare la pizza può proteggere da malattie e morte, purché fatta e mangiata in Italia? Ve lo giuro, ci sono evidenze!). Ma su questo premio gli aneddoti sono molti e vi suggerisco, per chi non lo conoscesse, di fare una ricerca su Google per dare risposte a tante domande che, forse, non ci saremmo neanche immaginati di fare (sapete che l’attività sessuale delle acciughe crea vortici in grado di rimescolare gli strati d’acqua oceanici?)