LO SPAZIO VUOTO TRA PRIVATO E PUBBLICO NELLA CASA VIETNAMITA. LE TUBE HOUSE AD HANOI

saggio introduttivo

Guendalina Salimeni

Hanoi, letteralmente “la città tra due fiumi”, è la capitale del Vietnam, situata nel nord del Paese sulla riva destra del fiume Rosso e a circa 130 km dalla sua foce nel golfo del Tonchino. Originariamente era chiamata Thang Long, su ispirazione del leggendario mito del “drago ascendente”; solo nel 1831 le verrà assegnato il nome definitivo di Hanoi. Al giorno d’oggi è la seconda città del Vietnam per numero di abitanti, dopo la città di Ho Chi Minh, con una popolazione di circa 8,3 milioni di abitanti nel 2023 in continuo sviluppo demografico, economico e turistico. Il paesaggio urbano di Hanoi è caratterizzato da una forte compresenza di elementi antropici e naturali che dialogano fra loro attraverso superfici aperte e interstiziali legate da un complesso rapporto pieni/vuoti, interno/esterno, privato/pubblico. Tra questi, due emergenze sono la cittadella Imperiale e il lago Hoan Kiem (“lago della Spada restituita”), che rappresentano due sistemi urbani con funzione molteplice, tra cui quella di luogo pubblico, presidio paesaggistico di grande impatto e parte del patrimonio storico e culturale della capitale vietnamita. Per capire come si è evoluta la città di Hanoi bisogna risalire al XV secolo quando, nell’area adiacente alla cittadella, al palazzo reale e al lago Hoan Kiem, si insediarono gli abitanti dei villaggi rurali circostanti, attratti dalla possibilità di produrre e vendere i propri prodotti alla corte e al suo indotto.

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