LUG
AGO
2020
Acqua e architettura
Oggi come nel passato l’acqua costituisce una risorsa naturale preziosa e come tale, oltre a essere fonte vitale per l’uomo, è parte integrante dell’ambiente in cui vive, della città, del paesaggio, e quindi dell’architettura. Lo ricordava tra i primi Marco Vitruvio Pollione nel libro Ottavo del suo “De Architectura. Libri X”, dove ne sottolineava il duplice valore di elemento simbolico e funzionale nella costruzione dell’ambiente antropizzato. Con l’acqua, sull’acqua, nell’acqua, difronte all’acqua, per l’acqua sono solo alcune declinazioni delle diverse relazioni che intercorrono tra architettura e acqua e che nella contemporaneità costituiscono preziose occasioni per il progetto.Tra l’architettura e l’acqua si stabiliscono relazioni che possiedono una duplice valenza funzionale e poetica: elemento figurativo fortemente evocativo di intimi rapporti tra artificio e natura, l’acqua diviene elemento della composizione influendo sugli esiti linguistici dell’opera. L’acqua come elemento simbolico, parte integrante della composizione architettonica, l’acqua come infrastruttura innervante la città e il territorio con cui stabilire rapporti di reciproca interazione, l’acqua come risorsa per ristabilire gli equilibri ambientali nei tessuti antropizzati sono alcuni dei temi principali che la selezione di opere di questo numero si propone di approfondire. Risorsa capace di condizionare e dare forma agli insediamenti dell’uomo, elemento costituente la geografia e componente fondamentale dell’ambiente costruito, l’acqua però non è solo fonte di benessere ma anche elemento da cui proteggersi. Lo sfruttamento eccessivo dei suoli naturali e i cambiamenti climatici in corso stanno rendendo sempre più vulnerabili i territori, con gravi conseguenze per le attività umane. Un fenomeno che sta trasformando l’acqua da bene vitale in minaccia, rendendo necessaria un’inversione di tendenza nella pianificazione e nel progetto delle città. Vanno poi considerati altri due aspetti che riportano l’acqua ad essere protagonista del disegno urbano: l’inclusione nella rete della mobilità urbana di alcuni corsi fluviali e la riqualificazione dei fronti d’acqua per la creazione di spazi pubblici attrattivi, utilizzati come volano per politiche urbane orientate verso la rigenerazione anziché verso l’espansione della città. La prossimità dei centri urbani all’acqua è sinonimo di benessere, possibilità di spostamento, commercio, turismo; oggi, le metropoli costiere sono i centri propulsori di un’economia di scala globale. Aspetti questi che, unendo le questioni funzionali e di necessità a quelle legate alle suggestioni estetiche dovute all’acqua come componente naturale, stanno offrendo importanti occasioni di sperimentazione, prefigurando scenari urbani nuovi e più sostenibili. Si prospetta dunque una nuova sfida per il futuro delle città, sta ai progettisti saperne cogliere le molteplici potenzialità sul piano espressivo e del benessere dei nostri habitat.