dalla rubrica L'INTERVISTA, a cura di Luigi Prestinenza Puglisi
Di Labics si è sentito parlare a lungo per la vicenda della sistemazione del Palazzo dei
Diamanti. Un progetto vincitore di concorso e ostacolato a gamba tesa da Vittorio Sgarbi.
Ma ciononostante realizzato, e con un buon risultato architettonico, grazie alla bravura di
Maria Claudia Clemente e di Francesco Isidori nel mediare senza compromettere la qualità
del progetto. I lavori di Labics si caratterizzano tutti per la capacità di riuscire a mantenere
alta l’asticella della ricerca architettonica, convincendo e piacendo per eleganza e qualità
spaziale e per la felicità di integrazione al contesto. Caratteristica, questa, che ha permesso di
lavorare con ottimi risultati in ambiti complessi e stratificati come quelli archeologici. Da qui il
recente primo premio nel concorso per la nuova passeggiata archeologica nell’area dei Fori
Imperiali a Roma. Ce ne è abbastanza per una intervista che ci aiuti a fare luce sul loro lavoro.
L.P.P.
L’intervista ripercorre, insieme ai progettisti, i tratti salienti del loro approccio alla professione, approfondendo le vicende recenti legate ad alcuni dei loro progetti più noti, come quello, realizzato, per il Palazzo dei Diamanti di Ferrara o il progetto di concorso per la nuova Passeggiata dei Fori Imperiali, recentemente aggiudicato in gruppo con Orizzontale, Openfabric, Buromilan, Ia2, GO-Mobility.
PALAZZO DEI DIAMANTI A FERRARA
Palazzo dei Diamanti, la nuova loggia
Il progetto per il Palazzo dei Diamanti consiste in
una serie organica di interventi finalizzati al
restauro e alla valorizzazione del complesso
cinquecentesco e all’adeguamento degli spazi
interni ed esterni, a fini espositivi.
Il progetto è mosso dalla convinzione che
l’architettura, a differenza di altre forme d’arte, sia un’arte viva che
non può solamente essere contemplata nella sua
bellezza; un’arte che per continuare ad esistere
debba essere fruita e, se necessario, reinterpretata.
Così è sempre stato nella storia dell’architettura,
contrariamente alla tendenza che, in tempi recenti,
ha visto spesso il prevalere della logica della pura
conservazione, sulla possibilità di riscrittura dei
monumenti che ci sono stati tramandati dal passato.
Anche il palazzo dei Diamanti ha avuto in tal senso
una storia complessa nel corso dei secoli che lo
rende un meraviglioso palinsesto, fatto di
ripensamenti, aggiunte successive e parti mai
completate. Un edificio privo, se non nelle facciate
esterne, di una unità complessiva, testimoniata
anche dell’uso articolato che se ne fa oggi: il piano
nobile ospita la Pinacoteca Nazionale di Ferrara,
mentre il piano terra dal 1991 viene utilizzato come
sede per esposizioni temporanee dalla Fondazione
Ferrara Arte. Palazzo dei Diamanti non è già,
dunque, solo un monumento di sé stesso, ma una
architettura destinata ad ospitare attività pubbliche,
che ne consolidano il ruolo e la presenza nella
cultura del nostro paese; testimonianza non solo
dell’enorme patrimonio che ci è stato tramandato
dal passato, ma anche opportunità per continuare a
produrre e veicolare cultura in futuro.
LA NUOVA PASSEGGIATA ARCHEOLOGICA A ROMA
Passeggiata archeologica Fori Imperiali, immagini di concorso
La strategia generale di progetto unisce la necessità
di delineare un piano unitario ma al tempo stesso
differenziato nelle soluzioni specifiche, in funzione
delle diverse condizioni al contorno, rispondendo
alle esigenze espresse nel bando di concorso; un
piano capace di dare indicazioni sia per il breve che
per il lungo periodo, anche dove gli interventi
avranno un carattere temporaneo e reversibile.
La linea rossa che lega tutti gli interventi è quella di
facilitare il processo di conoscenza e comprensione
dei luoghi: rendere il sito maggiormente
intellegibile anche a uno sguardo non esperto,
permette infatti una relazione di vicinanza tra
visitatori e monumenti, che favorirà una fruizione
maggiormente consapevole, rispettosa e
spontanea. Il progetto è la somma di un insieme di
interventi, alcuni strutturanti, altri puntuali.
Lungo Via dei Fori Imperiali, oltre all’obiettivo di
evocare l’antica spazialità romana, il progetto ha
l’ambizione di realizzare delle vere e proprie
piazze, che invitano alla sosta e che rendono
l’esperienza della passeggiata un’esperienza ricca
di episodi differenti; una serie di piazze che non
saranno solo luoghi da cui percepire l’area
archeologica, ma anche un insieme di spazi
pubblici ombreggiati, adibiti alla sosta e fruibili da
tutti i cittadini.
La nuova Passeggiata Archeologica è un percorso
che si estende per circa tre chilometri e abbraccia il
Palatino, il Foro Romano, I Fori Imperiali e il
Colosseo per una larghezza variabile dai quattro ai nove metri.
Il nuovo tracciato rappresenta un audace progetto
di rinascita e si propone come moltiplicatore di
spazi e usi pubblici, trasformando aree
precedentemente sottoutilizzate o marginali del
Parco Archeologico del Colosseo in luoghi di
incontro, ristoro, svago e cultura.
Piazze, aree verdi e punti di sosta saranno creati
lungo tutto il percorso, invitando residenti e
visitatori a esplorare e interagire con l’ambiente
circostante, quello monumentale e la città.