14 Marzo 2023

Roma Silenziosa Bellezza


Fotografie di Moreno Maggi alla mostra Roma Silenziosa Bellezza, VIVE, 20 gennaio-28 febbraio 2023

In programma dal 20 gennaio e rimasta accessibile gratuitamente fino al 28 febbraio 2023, la mostra “Roma Silenziosa Bellezza”, organizzata da Webuild e da VIVE e allestita nella Sala Zanardelli del complesso del Vittoriano, è nata dalla volontà di suscitare una discussione sui temi della concezione della città a misura d’uomo e sui possibili futuri paradigmi del vivere urbano, per tentare di trasformare la recente esperienza del confinamento dovuto alla pandemia in un’occasione per riconsiderare le infrastrutture e gli spazi della città. L’esposizione fotografica, curata da Roberto Koch e Alessandra Mauro, è accompagnata da proiezioni video e da un’audio experience con aneddoti sui luoghi simbolo della città ed è concepita come una passeggiata tra gli spazi e i monumenti più rappresentativi della capitale, ritratti da Moreno Maggi in una condizione inedita e straordinaria. Da piazza del Popolo alle sponde del Tevere e Castel Sant’Angelo, dal Colosseo al colle Palatino e all’EUR, da via della Conciliazione al Pantheon, le fotografie d’autore catturano scorci e viste dall’alto di una Roma incredibilmente deserta, silenziosa e immobile, durante la primavera del 2020. Le immagini dei monumenti, delle piazze, delle quinte urbane, sono esposte in sequenza e in grande formato, per avverare una fruizione immersiva; il visitatore è calato – ancora una volta – nell’atmosfera sospesa della città completamente spopolata, sconosciuta ma al contempo autentica e familiare grazie alla dirompente presenza delle architetture, riconoscibili, iconiche e inverosimilmente liberate “dalla crescente antropizzazione che spesso, non governata, la imbarbarisce”3. Le fotografie, a colori e in bianco e nero, sono intervallate nell’allestimento da citazioni di noti letterati, architetti, registi, e dai volti delle statue, ritratte anch’esse da Maggi quale unica presenza umana che popolava in quei giorni la città. Pur nella loro perfezione – bramata da ogni visitatore di una città d’arte che, con scarso successo, tenta di immortalare scorci “puliti” della propria destinazione – le immagini delle meraviglie di Roma più note suscitano un netto appagamento estetico, ma non stupore. Come ci ricordano le parole di Jean Cocteau4, citato tra glia altri a commentare le foto, ci sarà forse già capitato di addentrarci, di notte, nella nostra città alla ricerca dei monumenti in questa condizione di immobile solitudine. Sono invece i soggetti meno iconici e universalmente noti, seppure presenti in numero nettamente minore tra gli scatti di Maggi, a destabilizzare il visitatore che di questa città è anche abitante: lo slargo di Porta Maggiore deserto o la via Cristoforo Colombo abbandonata dalle macchine sembrano creare più sorpresa rispetto alla scalinata di Trinità dei Monti miracolosamente ritratta vuota. Come afferma Pietro Salini, CEO di Webuild, “le immagini di una metropoli quasi rarefatta ci ricordano che il tessuto urbano, come somma di luoghi fisici, acquisisce senso attraverso l’uso che le persone ne fanno e diventa funzionale al benessere dei cittadini”. Ecco che le arterie stradali, gli slarghi quotidianamente presi in ostaggio dal traffico, se disabitati sembrano perdere senso e trasformarsi in scene desolanti. L’assenza di caos e inquinamento lascia spazio, qui, a un vuoto che, dopo una fugace sensazione di riscatto, significa scomparsa di significato. Emerge così il messaggio di una mostra che non intende collezionare vedute romantiche e scorci da cartolina, ma suscitare interrogativi e innescare idee sul futuro di questa città, delle sue infrastrutture, delle sue incredibili stratificazioni e delle sue innumerevoli e mutevoli identità. Del resto di domande, idee e progetti realizzati c’è molto bisogno se si intende accelerare quella “mutazione in senso darwiniano” auspicata da Quaroni, le cui parole, tra le suggestioni presenti in questa passeggiata, suonano ancora come l’auspicio più verosimile.
A voler essere oggettivi non sembrano molte le speranze di avvenire che presenta la realtà romana. Ma poiché è proprio dei romani nascondere l’intima sfiducia con un atteggiamento esteriore d’ottimistica confidenza verso il domani, diremo che è possibile che si verifichi una “mutazione” nel senso darwiniano della parola, capace di portare questa città a trovare finalmente il modo di camminare accanto alle altre capitali d’Europa, disposta a difendere i valori positivi del passato con i valori nuovi, e diversi, di quello che per noi è l’avvenire. Ludovico Quaroni

Fotografie di Moreno Maggi alla mostra Roma Silenziosa Bellezza, VIVE, 20 gennaio-28 febbraio 2023

Webuild è uno dei maggiori attori nella realizzazione di grandi infrastrutture complesse. Riconosciuto come prima società al mondo per la realizzazione di infrastrutture nel settore acqua, dal 2018 è anche incluso nella Top 10 dei costruttori internazionali attivi in settori connessi ad attività per l’ambiente. Il Gruppo è l’espressione di 116 anni di esperienza ingegneristica applicata in 50 paesi, con 80.000 dipendenti, di oltre 100 nazionalità. Il Progetto Roma Silenziosa Bellezza è parte dell’Agenda Cultura di Webuild, l’insieme delle iniziative con cui il Gruppo da anni contribuisce alla diffusione della cultura.

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