30 Gennaio 2023
PAT 2022 – Premio Architettura Toscana
Dopo una prima edizione nel 2017 e una
seconda nel 2019, il Premio Architettura
Toscana – PAT riparte nel 2022, dopo lo stato di
emergenza e il conseguente blocco di gran parte
delle attività dovuto alla pandemia.
Nonostante il particolare momento sociale ed
economico, la partecipazione e l’interesse
attorno al Premio hanno superato le aspettative
dei promotori, con una nutrita presenza di ben
140 opere che si sono candidate per la
selezione.
Come sottolineato dal presidente dell’Ordine
degli Architetti di Firenze Pier Matteo Fagnoni,
l’iniziativa non solo premia l’opera di
architettura nella forma del suo risultato finale,
ma si pone l’obiettivo di porre l’accento
sull’intera filiera edilizia, dall’ideazione
progettuale alla costruzione, valorizzando la
qualità della realizzazione e la lungimiranza
della committenza, quest’ultima, anche in
questa terza edizione, similmente a quanto
avvenuto nelle passate, purtroppo molto spesso
di natura privata e solo in sporadici casi
pubblica.
Come recita il bando stesso alla voce finalità,
il PAT intende promuovere la qualità
dell’architettura attraverso la valorizzazione dei
suoi attori principali (progettista, committenza e
impresa) poiché è solo attraverso l’impegno di
tutte queste componenti professionali che la
qualità stessa può essere conseguita.
I progetti vincitori della terza edizione mostrano
di aver tenuto in considerazione e aver saputo
interpretare la necessità di un condiviso e forte
senso di responsabilità ambientale e l’esigenza
di recuperare un carattere squisitamente
domestico, a dimensione d’uomo, degli spazi di
vita.
Sapiente uso di materiali sostenibili e di alta
qualità, valorizzazione del dialogo tra
architettura e paesaggio, soluzioni
architettoniche che restituiscono la valenza
civica dei luoghi, bellezza come elemento
preordinante e altamente comunicativo sono i
temi che emergono dall’osservazione delle
numerose opere che si sono candidate.
Tra queste si sono aggiudicate il premio relativo
alle cinque categorie previste – opera prima,
opera di nuova costruzione, opera di restauro o
recupero, opera di allestimenti o interni, opera
su spazi pubblici, paesaggio o rigenerazione – le
Officine Gullo House a Firenze, la Scuola
Comprensiva di Sant’Albino a Montepulciano,
Ginori 1735 a Sesto Fiorentino, il Museo
dell’Opera del Duomo a Pisa e la piazza
dell’Isolotto a Firenze.
Viste interne delle Officine Gullo House a Firenze. Il progetto dello studio SuperSpatial, commissionato da Officine Gullo, è risultato vincitore del PAT-2022 per la categoria “opera prima”.
Il progetto vincitore nella categoria opera prima,
le Officine Gullo House nel centro storico di
Firenze (realizzazione 2018-2019), dello studio
SuperSpatial, trasforma una cappella
rinascimentale quattrocentesca in showroom
sperimentale per l’omonima azienda di cucine.
L’edificio, parte del complesso della Chiesa di
Ognissanti, ricca di dipinti di maestri come
Giotto, Ghirlandaio e Botticelli, nei secoli ha
ricoperto le più disparate funzioni, da cappella
funeraria, a cinema, da ristorante a night club.
L’intervento riporta questo spazio alla semplicità
e purezza originali, senza rimuovere le
alterazioni del passato. Attraverso poche
operazioni, l’intervento ha chiaramente distinto
il vecchio dal nuovo, sottolineando la diversa
cronologia dei singoli elementi che lo
compongono. Il concetto di showroom è
reinterpretato, esponendo un’unica cucina attiva
al centro dello spazio. La visita è intesa come
un’esperienza museale, dove il visitatore, prima
ancora di conoscere i prodotti, viene a contatto
con la storia della cucina italiana attraverso gli
antichi oggetti esposti e i video multimediali.
Dalle motivazioni della giuria per l’assegnazione
del premio emerge l’apprezzamento per
l’interesse di un soggetto privato di natura
commerciale a investire per consentire la
fruizione del patrimonio storico, attraverso
scelte di scala urbana, oltre che architettonica.
Sempre all’interno della categoria opera prima è
stata menzionata Casa Giusta, di Matteo
Gallerini e Cristina Toni; un progetto di
ristrutturazione di un appartamento degli anni
Settanta nato da una richiesta insolita: creare un
appartamento per l’antico tavolo dei bisnonni
per ricreare la gioia dei pranzi in famiglia
dell’infanzia. Il tavolo diventa così unità di
misura del progetto, che mira ad adattare
l’appartamento, a pianta tradizionale con
corridoio centrale, ai bisogni del vivere
contemporaneo.
Nuova Scuola Comprensiva di Sant’Albino a Montepulciano, Siena. La scuola, progettata da Roberto Vezzosi e commissionata dal Comune di Montepulciano, ha vinto il premio PAT-2022 per la categoria “nuova costruzione”.
Il progetto vincitore nella categoria opera di
nuova costruzione, la Scuola Comprensiva di
Sant’Albino (realizzazione 2011-2016), di
Roberto Vezzosi, ospita tre sezioni per l’infanzia
e cinque per la scuola elementare, oltre a due
grandi corti esterne per le attività
ludico-ricreative e didattiche all’aperto.
Sviluppato su un solo livello, il volume
s’inserisce nel paesaggio circostante
assecondando le pendenze e l’andamento
naturale del terreno.
Il disegno delle facciate rimanda all’immagine
dei muri di cinta degli agglomerati storici,
definendo anche il confine tra la città e la
campagna.
I materiali, le finiture e il trattamento delle
superfici in laterizio e in legno danno
concretezza e fisicità all’edificio, esaltandone le
qualità tattili e i riferimenti alla dimensione
naturale.
Il risultato è un’architettura elementare,
misurata e fortemente connotata come civile,
che si relaziona con il contesto circostante.
La giuria ha assegnato il premio all’opera per
aver saputo sostituire due strutture scolastiche
obsolete e realizzare, oltre che un nuovo
edificio, un nuovo paesaggio; un intervento che
non si sovrappone al sito ma al contrario lo
interpreta e lo restituisce trasformato.
Tra le opere menzionate in questa sezione
anche la Casa nell’Orto, di LDA.iMdA Architetti
Associati e il progetto la Manufacture, di
MetroOffice Architetti, sede produttiva
specializzata nella produzione di borse, edificata
sul sedime di un vecchio stabilimento
industriale dismesso.
Il Museo dell’Opera de Duomo di Pisa ha vinto il premio PAT-2022 nella categoria “restauro o recupero”. Il progetto di Guicciardini & Magni Architetti, Adolfo Natalini, Giuseppe Bentivoglio e Ufficio Tecnico Opera della Primaziale Pisana, è stato commissionato dall’Opera della Primaziale Pisana.
Il premio per l’opera di restauro o recupero è
andato invece al gruppo composto da
Guicciardini & Magni Architetti, Adolfo Natalini,
Giuseppe Bentivoglio e l’Ufficio Tecnico Opera
della Primaziale Pisana per la realizzazione del
nuovo Museo dell’Opera del Duomo di Pisa
(realizzazione 2018-2019).
Il progetto è nato da una rilettura attenta
dell’edificio e delle sue collezioni. Dal punto di
vista architettonico, è stata realizzata una nuova
sistemazione nell’area della piazza che
fronteggia l’accesso al museo, dove una
gradonata in pietra accoglie i visitatori.
Nelle sale del museo nuove pavimentazioni in
pietra e in resina hanno sostituito quelle in cotto
di recente realizzazione. Gli ambienti voltati al
piano terra e al piano primo sono stati
attentamente restaurati mentre quelli meno
connotati dal punto di vista storico sono stati
ridisegnati con nuovi soffitti al fine di
mascherare le dotazioni impiantistiche e creare
alloggiamenti per gli apparati illuminotecnici.
La giuria ha sintetizzato le qualità del progetto
con il termine “adeguatezza”, sottolineando
quanto l’intervento sia stato capace di agire nel
rispetto dell’esistente.
Il progetto Ginori 1735 dello studio b-arch si è aggiudicato il premio PAT-2022 nella sezione “allestimento o interni”.
Lo showroom Ginori 1735 a Sesto Fiorentino
(realizzazione 2021), progettato dallo studio
b-arch, si è invece aggiudicato il premio nella
categoria opera di allestimento o di interni,
apprezzato dalla giuria per aver saputo
declinare con attenzione, eleganza e ricchezza
di scelte progettuali il rapporto di scala fra
grande e piccolo, fra struttura e sottostruttura,
fra esistente e nuovo, utilizzando la grafica come
elemento di progetto, spaziale e comunicativo, e
creando un immaginario innovativo e
sorprendente. L’intervento è parte di una più
ampia campagna di riqualificazione degli
stabilimenti storici Ginori in corso di
realizzazione. Il progetto, che ha coinvolto l’area
marketing e il museo, ha valorizzato le campate
e le lievi strutture in cemento armato esistenti
per farne uno spettacolare contenitore di ampi
spazi dedicati ad attività didattiche, espositive,
di marketing, punteggiato da una trama di
volumi chiusi che ospitano attività più raccolte:
auditorium/multimedia, show-kitchen, meeting
room e box didattici.
La superficie grezza del cartongesso diventa una
texture pittorico-gestuale a cui viene
sovrapposta la grafica estesa del marchio
aziendale. Le strutture espositive sono realizzate
in blocchi grezzi di Gasbeton che, al termine del
loro utilizzo temporaneo, potranno tornare alla
funzione originale di materiale da costruzione.
La nuova piazza dell’Isolotto progettata da Rossiprodi Associati e Frontini Terrana e commissionata dal Comune di Firenze ha vinto il premio PAT- 2022 per la categoria “spazi pubblici, paesaggio o rigenerazione”.
Infine tra le opere premiate nella terza edizione
del PAT, per la categoria opera su spazi pubblici,
paesaggio o rigenerazione, ha vinto il premio
l’intervento di Rossiprodi Associati e Frontini
Terrana per il progetto della piazza dell’Isolotto
a Firenze (realizzazione 2019-2021).
L’intervento è sintetizzabile come un unico
pattern che definisce la nuova piazza e in cui si
inserisce l’elemento simbolico e funzionale di
una grande pensilina riflettente.
La vivibilità di una città oggi si misura
innanzitutto sulla sua capacità di invitare le
persone a percorrerla, ad attraversarla in
bicicletta, a sostare nei suoi spazi.
Camminare è il punto di partenza, perché una
città è tanto più ospitale e accogliente quanto
più è disponibile a farsi attraversare; così il
progetto ha immaginato spazi che possono
essere percorsi e guardati da tutti.
Nell’opinione della giuria il progetto riesce a
ridare un centro a uno spazio che non lo
possedeva, introducendo una copertura
riflettente, attiva ed evidenzia ciò
che succede nello spazio.
Questo articolo è stato pubblicato in l’industria delle costruzioni 487 -Rassegna Italiana. Restauro e riuso- settembre/ottobre 2022
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