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MOSHE SAFDIE
Museo di Storia dell’Olocausto a Gerusalemme, Israele
Fulcro simbolico del campus Yad Vashem, il Museo dell’Olocausto conferisce
un nuovo senso all’assetto generale del sito innervando le preesistenze e collegandole alla spina
centrale alla quota ipogea.
Concepito in cemento e vetro e pavimentato in pietra di Gerusalemme, lo Yad Vashem nulla concede alla
decorazione ma molto invece alla ricerca di un’espressività dello spazio arricchita dalla diversa
accentuazione della luce convogliata dall’alto. La sezione triangolare del tunnel espositivo contiene
al massimo la spinta del terreno e fende il suolo lungo tutta la sua lunghezza con un lucernario
continuo. Il tunnel innerva il sistema delle sale tematiche che è posto ortogonalmente rispetto
all’andamento principale del percorso espositivo, che prima discende lievemente e poi riprende a
salire verso la luce. L’esposizione si propone di attivare la memoria e il sentimento attraverso il
succedersi di esperienze visive intense, che culminano nella cosiddetta “Sala dei Nomi”, una stanza
a pianta circolare ricavata dalla giustapposizione in sezione di due coni: sul cono superiore sono
riportate 600 fotografie di vittime del Nazismo e i loro nomi, mentre quello inferiore è una piccola
piscina nella quale le foto si possono riflettere.
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