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n.
386 novembre/dicembre 2005 - TORINO 2006 COSTRUIRE LA TRASFORMAZIONE
La crisi dei principali settori produttivi e quella conseguente dei grandi insediamenti industriali ad essi necessari,
manifestasi in tutta Europa negli anni novanta, ha investito, sin dalla metà degli anni ottanta, anche la città di Torino
creando il problema del recupero di un enorme patrimonio di aree e manufatti che, improntato alla ricerca artistica e
tecnologica nel segno della modernità maturata nel corso del Novecento, costituisce una risorsa preziosa per la
valorizzazione del suo intero territorio. Il processo di riorganizzazione di quasi tre milioni di metri quadrati
di aree industriali dismesse e di rilancio della città verso un nuovo ruolo da giocarsi nel settore terziario,
in corso egli ultimi anni, è stato favorito da alcune operazioni strategiche: l’attuazione del nuovo Piano Regolatore,
l’integrazione del trasporto urbano nel più ampio sistema dell’alta velocità ferroviaria e, soprattutto, le opere legate
ai XX Giochi olimpici invernali del 2006.
La candidatura di Torino, sostenuta da un’ampia campagna di promozione della città e delle sue risorse territoriali,
dai successi nazionali negli sport alpini e dal pieno appoggio del governo, porta all’assegnazione con il voto di Seul
del 1999, sbaragliando con una netta maggioranza la concorrente località svizzera di Sion.
L’aspetto innovativo e poco sperimentato della candidatura torinese, soprattutto nella tradizione nazionale,
consiste nel proporre non tanto una città, ma piuttosto una serie di località sparse su un ampio territorio,
organicamente correlate a rete in un processo di pianificazione e controllo che implica sinergie e collaborazioni
tra numerosi Enti locali tra i quali la Regione, la Provincia, sette Comuni, oltre agli Enti centrali della Stato.
Il piano per la attuazione delle nuove attrezzature olimpiche si incentra sul rispetto dell’ambiente e in alcuni casi
sulla sua riqualificazione, sul trattamento degli inerti, sulla mobilità sostenibile, sulla sicurezza dei lavoratori
e delle popolazioni, sulla prevenzione dei rischi naturali e sulla tutela del sistema idrico.
Per quanto riguarda più specificamente Torino, la città deve realizzare gli impianti per lo svolgimento delle
competizioni su ghiaccio e attrezzarsi per ospitare circa 10.000 giornalisti, 7.000 tra atleti, tecnici e giudici,
provenienti da 80 paesi, nonché i turisti e il pubblico dei Giochi. Non si tratta quindi soltanto di localizzare
impianti, ma anche di assicurare opportunità ricettive, culturali, per il tempo libero e l’incontro; sono da risolvere
i problemi della sicurezza, dell’accessibilità dall’esterno e delle comunicazioni interne e di collegamento con i siti
olimpici.
La costruzione delle 65 opere strettamente connesse ai Giochi olimpici diventa quindi incentivo al riuso e alla
riqualificazione del territorio e di parti della città, al miglioramento delle infrastrutture viarie, aprendo
una straordinaria occasione per valorizzare un patrimonio di aree ed edifici la cui utilizzazione post-olimpica
dovrebbe consegnare alla cittadinanza nuove strutture per lo sport e i servizi. Questo numero della rivista è
dedicato alle principali opere di questa imponente trasformazione, destinata a ribaltare quella immagine
stereotipata della città industriale a cui Torino ci ha abituati.
SOMMARIO
TORINO 2006: COSTRUIRE LA TRASFORMAZIONE – Pag. 4
TURIN 2006: BUILDING THE TRANSFORMATION
Emilia Garda, Guido Montanari
GAE AULENTI – Pag. 14
Palavela: impianto per le gare di pattinaggio artistico e short trak
Sports centre for figure-skating and short trak
BARROW / ZOPPINI - Pag. 22
Oval: impianto per le gare di velocità su ghiaccio
Sports centre for speed-skating competitions
ISOZAKI / MAGGIORA – Pag. 30
Palahockey: impianto polifunzionale per le gare di hockey
Multifunctional sports hall for hockey competitions
LUCCHIN / DE FERRARI / D’AMBROGIO - Pag. 38
Palaghiaccio: palasport polifunzionale a Torre Pellice
Multifunctional sports centre in Torre Pellice
CAMERANA / DEROSSI / ROSENTHAL / STEIDLE / AIA / MACCIANTI - Pag. 46
Villaggio atleti sull’area degli ex mercati ortofrutticoli (MOI)
Former MOI athletes’s Village
ATC PROJET. TO– Pag. 54
Villaggio Media nell’ ex area Italgas: residenze e servizi
Former Italgas Media Village
BUFFI / MELLANO / STUDIO A.S. / GRANMA / NOVARA / PIA – Pag. 62
Villaggio Media, Spina 3 nell’ex area Vitali: nuove residenze e servizi
Spina 3 Vitali Media Village
A.I. ENGINEERING / PICCO / ROSENTHAL / QUARANTA - Pag. 70
Villaggio Media, Spina 3 nell’ex area Michelin: nuove residenze e servizi
Spina 3 Michelin Media Village
ARGOMENTI - Pag. 78
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Joe Colombo: l’invenzione del futuro |
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La nona edizione del Premio di Architettura Città di Oderzo |
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Le proposte per il nuovo logo ANCE in mostra alla Triennale di Milano |
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Forma e metodo. Riflessioni sulla professione in Italia |
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Il PAV a Torino: un dialogo tra arte, natura e tecnologia |
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L’esperienza del cohousing: una ricerca sondaggio sulla casa |
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UrbanPromo: città trasformazioni investimenti |
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Burri. Gli artisti e la materia 1945-2004 |
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I risultati del laboratorio di progettazione Roma-Ostiense alla galleria A.A.M. di Roma |
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NOTIZIE - Pag. 110
LIBRI - Pag. 114
CALENDARIO - Pag. 117
DALLE AZIENDE - Pag. 118
In copertina: Emilia Garda, Guido Montanari
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