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384 luglio/agosto 2005 - ARCHITETTURA IN SPAGNA
Lo storia dell’architettura spagnola nel corso del secolo scorso presenta
alcune analogie con la nostra. La Spagna ha, infatti, sempre occupato una posizione marginale nei
confronti del Movimento Moderno, aderendo alle sue linee internazionaliste in una condizione di
obiettiva lontananza dai centri di origine; le opere più significative, quasi sempre “importate”,
si devono più alla capacità creativa di alcuni personaggi singolari che alla partecipazione condivisa
ai canoni stabiliti dal nuovo linguaggio europeo.
Il GATEPAC, gruppo attivo negli anni immediatamente precedenti alla Guerra Civile, cercò di introdurre
le nuove tendenze funzionaliste e razionaliste in un paese dall’economia prevalentemente agraria, con
un’industria della costruzione obsoleta e un’identità in crisi dopo la caduta dell’Impero, avvenuta alla
fine dell’Ottocento.
In questo periodo si assiste alla creazione di opere significative a firma di personaggi come Josep Lluís
Sert, Luis Lacasa, José Manuel de Aizpurúa o Joachín Labayen, opere che vennero incluse nella famosa mostra
The International Style, organizzata da Philip Johnson e Henry Russel-Hitchcock pressi il Museum of Modern
Art (MoMA) di New York, ma la cui possibilità di influenza fu stroncata ben presto dall’avvento del nuovo
regime che, escludendo dalla propria politica qualsiasi forma di avanguardia, iniziò a promuovere
un’architettura tronfia e monumentale.
La fuga all’estero di J. L. Sert e A. Bonet coincise con una fase programmata di attività di propaganda
da parte del nuovo governo, presieduto da Francisco Franco, resa manifesta soprattutto con il controllo
dei concorsi, nei quali erano naturalmente favoriti i progetti tradizionalisti e ispirati alle radici
storiche nel senso più vernacolare. In questo clima culturale e sociale di grande grigiore si cominciò
a fare avanti un nucleo di resistenza, composto per la maggior parte da architetti i quali, senza opporsi
al regime, portarono avanti un rinnovamento dell’architettura che affondava le proprie radici nel Movimento
Moderno.
A questa generazione di architetti del secondo dopoguerra e, in particolare, a due grandi personalità dalle
caratteristiche ben differenti tra loro, si deve la migliore produzione architettonica di quel periodo: Alejandro
de la Sota a Madrid e José Antonio Coderch a Barcellona. L’influenza della loro opera si percepisce fino ai
nostri giorni e sarebbe difficile comprendere le posizioni dell’architettura contemporanea spagnola senza
il loro contributo.
Le architetture selezionate per questo numero, pur non presentando similitudini compositive e di linguaggio,
sono, ad un esame più attento, accomunate da un orientamento più internazionale di quello dei loro predecessori
e da una serie di tratti tipici della generazione di appartenenza dei loro autori. In particolare, si riscontrano
alcuni tratti distintivi comuni quali: la formazione presso Facoltà di Architettura con grande tradizione
accademica nelle discipline tecniche e di progettazione; il contatto con la realtà universitaria di altri paesi;
la ridefinizione e l’ampliamento delle competenze strettamente disciplinari; il rifiuto della tradizione
contestualista a favore di modalità in grado di stabilire relazioni dialettiche tra vecchio e nuovo,
tra naturale e artificiale; l’abbandono della pratica artigianale dello studio a favore di sistemi di
organizzazione professionale più flessibili.
SOMMARIO
VERSO UNA NUOVA ARCHITETTURA SPAGNOLA – Pag. 4
TOWARDS A NEW SPANISH ARCHITECTURE
Moisés Puente
ROJO / FERNÁNDEZ-SHAW – Pag. 20
Teatro-auditorio Buero Vallejo a Guadalajara
Theatre-auditorium Buero Vallejo in Guadalajara
JUSTO GARCÍA RUBIO - Pag. 28
Stazione per autobus a Casar, Cáceres
Bus station in Casar, Cáceres
EDUARDO ARROYO – Pag. 34
“Plaza de Deserto” a Barakaldo, Bilbao
“Plaza de Deserto” in Barakaldo, Bilbao
ÁBALOS / HERREROS / JARAMILLO – Pag. 40
Padiglione di Ginnastica, Parco de “El Retiro” a Madrid
Gymnastics pavilion in “El Retiro” Park in Madrid
ANTÓN GARCÍA-ABRIL – Pag. 46
Centro di Alti Studi Musicali a Santiago de Compostela
High Musical Studies Centre in Santiago de Compostela
WILLY MÜLLER – Pag. 52
Centro di gestione dei rifiuti a Barcellona
Waste management center in Barcelona
MTM ARQUITECTOS – Pag. 58
Tre complessi scolastici a Parla, Madrid
Classroom and gym complexes in Parla, Madrid
MANSILLA / TUÑÓN – Pag. 64
MUSAC, Museo d’Arte Contemporanea a León
MUSAC, Contemporary Art Museum in León
ARGOMENTI
- Pag. 72
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Le case di Siza nel parco di Villa Colonnese sulle colline vicentine |
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Le Città dei Creativi, visioni & progetti |
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La città contemporanea nella “Carta della Qualità” |
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Un progetto pilota per il recupero del tessuto storico di Pechino |
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Natura, arte e architettura: l'ultima installazione di Christo e Jeanne-Claude a Central Park |
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Costruire con la natura: Emilio Ambasz alla Triennale di Milano |
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Giovani architetti europei. Il Premio “Luigi Cosenza” 2004 |
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Sulla 51° Biennale d'Arte a Venezia |
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Snake Space: le architetture di Maurice Nio in mostra a Firenze |
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CALENDARIO – Pag. 103
NOTIZIARIO – Pag. 104
LIBRI – Pag. 114
DALLE AZIENDE – Pag. 118
In copertina: Teatro-auditorio Buero Vallejo a Guadalajara
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